Frankenstein (14’ 00’’), 2006
È una musica acusmatica le cui tecniche e i processi creativi coincidono con le varie arti su supporto come la pittura o il cinema: figure, sfondo, articolazioni, pennellate e molte tecniche (accelerandi, reverse, rallenty…).
L’iter compositivo ha richiesto:
- La creazione e/o il prelevamento di famiglie di suoni ambientali concreti: è stato registrato il comportamento particolare di alcuni oggetti sonori che sollecitano la sensibilità di ascolto o per la loro la situazione intrinseca: il fuoco, l’acqua, la pioggia, il cuculo, il cuore (Echocardio Doppler Color)
- Simulazioni sintetiche create al computer
- La strutturazione della “trama” in dodici scene (le prime dieci scene di 1’, le ultime due di 2’) è descritta in un'apposita tabella di eventi sonori: tempi, ambienti, personaggi, azioni
- La caratterizzazione sonora dei personaggi con leitmotiv, suoni elettronici di laboratorio, respiro, cuore, passi e gli aspetti psicologici: ambizione, orrore, paura, rabbia, rancore, solitudine, tristezza, imprecazione, pianto, spavento, terrore
- L’utilizzo di espedienti temporali: orologio, trasposizione di scene, accelerazioni, notte, giorno
- La creazione degli ambient per agglomerazione
- L’attenzione all’environment animando gli oggetti con tre tipi di spazializzazione: di lontananza (esterni agresti, ambienti abitati, paesaggi, Polo Nord), di prossimità (laboratorio, interni domestici) e di “interiorità” (cuore, respiro, passi, spazzolino, focus individuale per il punto di vista dell’ascolto)
Il prodotto video-musicale contiene illustrazioni di Lorenzo Moiana che sfumano verso opere astratte di Vincenzo Lamantea, utili ad addensare l’attenzione sull’ascolto acusmatico. Il testo inglese è di Francesca Molteni.